Quest’anno la commemorazione degli operai dell’Innocenti, deportati dai fascisti nei campi di concentramento nel 1943, si svolgerà in via Rubattino, davanti ai cancelli della INNSE.
Abbiamo scelto di non farla in officina, avremmo dovuto chiedere il permesso a Camozzi per far entrare gli operai licenziati, per far entrare i sostenitori della lotta di questi mesi. Avremmo dovuto passare davanti alle guardie nere e parlare davanti a qualche dirigente dell’azienda usando la lingua dei servi. Avremmo dovuto commemorare gli operai morti per aver lottato contro il fascismo chiedendo il permesso ad un padrone che ha introdotto nel rapporto con i dipendenti le denunce ed i tribunali, le guardie giurate con le telecamere, i licenziamenti degli operai e dei delegati più combattivi, la negazione del mandato della RSU.
Metodi e comportamenti che assomigliano molto a quelli che gli operai, che commemoriamo oggi, hanno combattuto, pagando la loro ribellione con la vita. Sarebbe stata una farsa.
Finché ci saranno dei padroni e degli operai il fascismo non morrà mai e noi lo combatteremo sempre con tutte le nostre forze.
La RSU e gli operai della INNSE di Milano